PIANO CON L'ELETTRONICA! - MANTRA DI STOCKHAUSEN - RECITAL PER DUE PIANOFORTI E LIVE ELECTRONICS
Informazioni evento
- Sabato 20 Novembre 2021
- 15:00 - 16:15
- Teatro Verdi - Spazio Due, Pordenone
- Recital per due pianoforti, crotali, woodblock e live electronics
- Prenotazione su https://www.eventbrite.it/e/biglietti-mantra-di-karlheinz-stockhausen-210347825007
Programma
Karlheinz Stockhausen (1928 – 2007) ~ Mantra per due pianoforti, crotali, woodblock e live electronics (1970)
Maria Iaiza e Luca Chiandotto, pianoforti
Giorgio Klauer, live electronics
Note introduttive
Mantra è innanzitutto creatività, prodotto del genio di Stockhausen. Stabilito ciò, si può anche affermare che sia abilità compositiva e progettazione.
Un’opera in cui il tema (chiamato, per l’appunto, mantra) si ripete dall’inizio alla fine, in diminuzione qui, in inversione là, e anche in contrappunto con altre versioni di se stesso che coesistono nello stesso momento, può sembrare cervellotica. Sensazione che si rafforza, se si pensa che il nostro soggetto di partenza si articola in tutte le 12 note della scala cromatica più 1, attraverso 13 figurazioni diverse. E perfino si sappia che il brano è organizzato in (indovina!) 13 sezioni, in ognuna delle quali tremoli, trilli, ribattuti, e tutte le altre figurazioni di cui si parlava poc’anzi, una alla volta, fanno da cornice al mantra.
Ebbene, se fosse solo questo, Stockhausen potrebbe essere laureato a pieni voti con bacio accademico a un ipotetico “corso di architettura musicale”… ma non potrebbe certo essere definito un musicista. Allora perché si sottolineava all’inizio la creatività dentro questa musica? L’arte musicale è la capacità di parlare, attraverso i suoni, del mondo entro cui viviamo. E qui dentro c’è proprio l’universo. Ogni qualvolta si ripresenta, il mantra si riveste di una luce diversa, talora giocosa, altre volte smarrita in un mare di nebbia; poi lo ritroviamo in uno sfondo jazz, o addirittura fluttuante nella calma spaziale, interrotta bruscamente da una tempesta di asteroidi! E ancora, accade più volte che si inceppi come un disco rotto, o che lo sentiamo trasformarsi in motivetti ritmici umoristici e spiritosi. A questo proposito, state sicuri che l’ironia è l’ultima cosa che manca in questo brano, del resto Stockhausen non era un tipo che prendeva e si prendeva sul serio!
Non resta che aggiungere che si sentiranno anche i suoni esotici ed interessanti dei woodblock, dei cimbali antichi, e il suggestivo suono del pianoforte distorto dal modulatore ad anello: una varietà timbrica mozzafiato, e un atmosfera…stellare!